Ernie

Cos’è un’ernia del disco?
L’ernia del disco o ernia discale è la fuoriuscita del nucleo del disco a causa della rottura dell’anello che lo circonda. Il disco intervertebrale è la giunzione tra due vertebre adiacenti. Questo è formato da strutture: una più esterna, l’anello fibroso, e una più interna, il nucleo polposo.

Il nucleo polposo è una massa gelatinosa, costituita principalmente di acqua, racchiusa all’interno dell’anello fibroso. La sua funzione è quella di assorbire e distribuire il peso e le sollecitazioni sulla colonna vertebrale. L’anello fibroso è una struttura di tessuto connettivo, formato da varie lamine sovrapposte, elastico e resistente.

Con l’avanzare dell’età o per abitudini scorrette, l’anello fibroso può andare incontro a disidratazione o degenerazione rendendolo più fragile. Sotto le spinte della pressione esercitata dal nucleo polposo, le lamine possono iniziare a rompersi partendo da quelle più interne. Quando tutte le lamine si saranno rotte ci sarà l’ernia, ovvero la fuoriuscita all’esterno del nucleo polposo.
A causa della vicinanza del disco con le strutture nervose, può esserci una compressione meccanica sui nervi.
Nuovi studi hanno visto che il motivo principale del dolore causato dall’ernia è dovuto in realtà alla presenza di alcune sostanze. Oltre all’acqua il nucleo polposo è costituito da varie sostanze, alcune di esse altamente irritanti. Queste, a contatto con i tessuti, generano infiammazione ed edema che irritano e comprimono le radici dei nervi determinando il tipico dolore che spesso si irradia lungo gli arti superiori se siamo in presenza di un’ernia cervicale o lungo gli arti inferiori se si tratta di un’ernia lombare.

Come si diagnostica?
La diagnosi di ernia del disco spetta al medico che la fa attraverso un’indagine clinica e strumentale, in particolare la risonanza magnetica. La risonanza magnetica permette di vedere se è presente un’ernia, il punto preciso in cui si trova, l’edema provocato e lo stato d’idratazione dei dischi.

Come si cura l’ernia?
Oltre alle terapie farmacologiche che riducono i sintomi, ad oggi è possibile avvalersi delle terapie strumentali come la radiofrequenza. In particolare il metodo Ne.B.I.Th, grazie all’uso combinato di varie tecnologie come la radiofrequenza pulsata e la neuromodulazione profonda, permette di trattare l’ernia e la sintomatologia dolorosa in modo sicuro e veloce. Già dopo le prime sedute si ha un’importante riduzione del dolore e la ripresa della funzione grazie al riassorbimento dell'edema e alla stimolazione dei nervi interessati.

Studi recenti, tra cui quello del Dr. Alessandro Napoli dell’Università La Sapienza di Roma, hanno dimostrato come radiofrequenza pulsata e neuromodulazione siano soluzioni efficaci e veloci nel trattamento delle discopatie e dei dolori di schiena.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31973587/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4553181/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22296730/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5340461/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5380295/

Prevenzione
Oltre al trattamento è importante prevenire l'instaurarsi di ernie discali o una recidiva. Per questo è necessario uno stile di vita sano che preveda attività fisica regolare per mantenere ben idratati i dischi.
Oltre a questo, le terapie posturalicome il Metodo Mézières consentono di mantenere una colonna vertebrale più flessibile e diminuire i carichi che gravano sulle vertebre, riducendo così il rischio di ernie o eventuali recidive.

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